29 Novembre 2019

Vino e Territorio

Cuore Verde: Roberto Angelini un unicum, ha un’enoteca d’eccellenza

Roberto Angelini è un unicum e la sua è un’enoteca d’eccellenza. Non ha dubbi Augusto Antonelli Franceschini, alla guida dell’azienda agricola biologica “Cuore Verde” di Spello, che ha definito l’Enoteca Properzio “probabilmente la migliore in Italia”.

Sia io che Roberto siamo di Spello, poi per un periodo lui si è trasferito a Torino. Una grande occasione per iniziare il nostro rapporto professionale è stata alla fine degli anni ’90 in occasione dello Slow Food” organizzato nella città piemontese. “Ci andò mia moglie a presentare la risina e lì c’era anche Roberto. Lui ha sempre puntato sui prodotti d’eccellenza ed era molto interessato all’olio biologico, all’epoca io ero tra i primissimi in Umbria a fare olio DOP”. La collaborazione diventò praticamente inevitabile…

“Quando è tornato a Spello – ha ricordato Antonelli Franceschini – è stato possibile frequentarsi di più, con il tempo i rapporti sono diventati ancora più frequenti e intensi. Credo che lui abbia stima e considerazione di me come io ho per lui e per la sua attività: è un unicum, è stato capace di creare in pochi anni un’enoteca che probabilmente è la migliore in Italia”.

Tanto per la produzione dell’olio quanto per la coltivazione dei legumi, dal 1976 Cuore Verde è un’azienda nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente. Un rispetto, come ha raccontato Antonelli Franceschini, ereditato da mio padre. “Ho studiato filosofia a Firenze, non vengo da studi di agronomia o da una tradizione sul campo, ho dovuto quindi imparare con il tempo e iniziando a seguire i terreni mi sono appassionato sempre di più”.

“Sono stato anche un fortunato perché alla fine degli anni ’80 ho conosciuto a Foligno Gino Girolomoni, tra i fondatori del biologico italiano”, dal quale è stato possibile apprendere informazioni fondamentali per questo settore.

Un altro incontro fortunato fu quello con un altro grande esperto in materia: Carlo Giansanti, che “mi affidò una tipologia quasi scomparsa di fagiolini, la risina, di cui abbiamo riprodotto con successo il seme. Proprio la risina – ha concluso Antonelli Franceschini – è tra i legumi che in questi anni hanno avuto un vero e proprio boom anche tra gli chef internazionali”.

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