11 Ottobre 2019

Vino e Territorio

Filippo Peppucci: Roberto Angelini? Il mio mentore

“Roberto Angelini è per me un mentore, da lui ho appreso molto di questo mondo del vino e anche le sue (poche) critiche sono sempre state costruttive”. Parola di Filippo Peppucci, dell’omonima cantina fondata dai suoi genitori, Piero e Luisa, a Todi. Al centro della tenuta si erge l’Abbazia di S.Antimo, risalente al XIII secolo e abbandonata da anni prima del loro arrivo negli anni ’80. Una zona tanto affascinante quanto vocata, una sfida – quella di realizzare vini di territorio – che in poco tempo è stata vinta dalla famiglia Peppucci.

Tra le realtà vitivinicole umbre più interessanti, la cantina Peppucci, che vanta vini ormai apprezzati a livello internazionale, in quanto espressione autentica del territorio, ha un rapporto ‘speciale’ con l’Enoteca Properzio. “Tutti sono veramente eccezionali – ha affermato Peppucci – e Roberto ha un talento unico nel trasmettere la sua conoscenza ai clienti. È anche molto generoso nel condividere vere e proprie rarità della sua cantina, vini pregiati che sarebbe impossibile reperire per tanti”.

La storia della cantina Peppucci è un viaggio attraverso sentimenti ed emozioni sviluppati nel tempo e trasmessi dalla famiglia con passione e dedizione.

“Negli anni ’80 – ha raccontato Filippo – i miei genitori, appassionati di alta cucina e di grandi vini, decisero di acquistare una proprietà in campagna. Così giunsero all’ex monastero benedettino di S. Antimo, abbandonato dagli anni ’50”.

Fu un vero colpo di fulmine, tanto che Piero e Luisa decisero di dare vita a un progetto avvincente, anche se sicuramente non semplice da realizzare. Dopo avere completato i lavori di ristrutturazione e, riportata alla luce la struttura in tutta la sua magnificenza, acquisirono anche i terreni circostanti. Inoltre, pur non avendo alcuna esperienza pregressa impiantarono 13 ettari di vitigni in quella proprietà così straordinariamente vocata alla viticoltura.

Alla fine degli anni ’90 “i miei genitori decisero di allargare la proprietà acquistando la proprietà circostante, questo fu il primo passo verso la viticoltura. In breve tempo cominciarono a realizzare che la loro passione poteva tramutarsi in qualcos’altro”. L’avventura della famiglia Peppucci non si è più fermata e, anno dopo anno, la cantina continua a imporsi sempre di più come esempio di qualità, passione e professionalità.

Un luogo d’incanto non solo dal punto di vista architettonico, ma anche per la sua particolare esposizione, avvolto dal verde e perennemente abbracciato dal sole. A circa 450 metri sul livello del mare, la sua posizione comporta un particolare equilibrio con la natura “tale da rendere la coltura della vite ottimale”.

“Credo fortemente nella correlazione unica tra vino e territorio. Degustando i nostri vini si avrà nel calice una cartolina ‘liquida’ di questo affascinante angolo di Umbria, un’autentica prova dell’amore per la nostra terra”.

Com’è nata l’amicizia tra la Cantina Peppucci e la famiglia Angelini?

“Abbiamo conosciuto la famiglia Angelini – ha ricordato Filippo – diversi anni fa, grazie ad amici in comune. Roberto si mostrò subito interessato, come da sua natura, ai nostri vini”.

“Successivamente – ha aggiunto – si è instaurato un rapporto di profonda amicizia, tanto che Irene Angelini ha scelto di celebrare il suo matrimonio e i successivi festeggiamenti proprio presso la nostra tenuta”.

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